Rinasce la cisterna del Convento di Toro. Forse era meglio farla morire dignitosamente.
A volte si esulta nel sapere che finalmente qualcosa si muove per la salute del nostro patrimonio storico e artistico.
L’antico convento di Toro da tempo aveva bisogno di un restauro che restituisse a questo insigne monumento, di cui conosciamo i segreti grazie a un prezioso saggio di Giovanni Mascia http://www.francovalente.it/2008/04/06/giovanni-mascia-rivela-gli-affreschi-per-il-papa-benedetto-xiii/ , la dignità che meritava.
Ignobili trasformazioni interne ne avevano pregiudicato parzialmente il valore.
Nel 2009 ebbi la fortuna, insieme a una folta delegazione del FAI Molise, di essere accompagnati e guidati proprio da Giovanni Mascia che ci aiutò a capire l’importanza di questo monumento.
Approfittai per fotografare la vera della cisterna che, oggettivamente, aveva bisogno di un bel restauro.
Non ci voleva un professore per decidere il da farsi.
Esiste una preziosa immagine degli inizi del secolo scorso dove si vede un monaco nel chiostro e il prospetto del pozzo.
Nulla di più semplice che riprendere la fotografia e rifare quello che si vede.
Invece è venuto fuori uno sgorbio che fa rimpiangere la situazione precedente.
Fortunatamente le parti lapidee sono state ricomposte più o meno correttamente. Almeno così sembra.
Ora bisognerebbe avere il coraggio di demolire questo pateracchio superiore e rifarlo copiando pedissequamente dalla fotografia che ci è rimasta.
Senza chiamare restauratori e scienziati.