Antichità romaneArcheologia e trippa per gatti

Il Volturno è una cloaca, Ponte Latrone crolla e il Ministero per i Beni Culturali vigila

By 13 Aprile 2009 No Comments

Il Volturno è una cloaca, Ponte Latrone crolla e il Ministero per i Beni Culturali vigila

Franco Valente


L’immondezzaio alla base di Ponte Latrone

Se volete sapere qualcosa di più su Ponte Latrone e sulla contigua tricora di S. Maria potete consultare l’articolo che ho ripubblicato su questo sito: http://www.francovalente.it/?p=976.


Particolare della carta del Trutta – 1776

Sono tornato dopo qualche anno sul sito e la delusione è stata grande.

Sembra di trovarsi in un campo di concentramento limitato da reticolati, fili spinati, palificate, baracche in un ambiente massacrato dalle ruspe per una terrificante opera di bonifica del fiume Volturno fatta con i soldi della Regione Molise.


La tricora di S. Maria del Ponte e le recinzioni

La prima reazione è stata quella di fare un nuovo esposto alla Magistratura, ma poi ho riflettuto sulla inutilità di chiedere l’intervento di un qualsiasi magistrato su una questione che può interessare al massimo l’addetto al protocollo del Palazzo di Giustizia per il tempo che perderà a registrare una nuova ed inutile denuncia.


Questa la condizione di abbandono del secondo pilone

La seconda reazione è stata quella di segnalare alla pubblica opinione (come sto facendo) lo stato dei luoghi nella piena consapevolezza che dei disastri ambientali l’ultimo ad avere interesse è il Ministro per i Beni Culturali. Soprattutto perché il fiume Volturno e Ponte Latrone sono luoghi di straordinario interesse archeologico.


La base del pilone è completamente scalzata e minaccia di crollare

Anche se in cuor mio sono terrorizzato all’idea che possano interessarsi del Ponte gli stessi archeologi che hanno massacrato S. Vincenzo al Volturno, Pietrabbondante, Larino e via dicendo.

Di Ponte Latrone e dei misteri che lo contornano nel passato si sono interessati Ciarlanti, Cotugno, Lucenteforte, Masciotta, Perrella, Trutta, Mattei e, recentemente dopo la mia riscoperta, Hodges, Caiazza, Viti.


La vegetazione sta erodendo le parti strutturali del ponte

Tutti hanno ribadito la sua importanza nel quadro della viabilità antica della dorsale appenninica.
Tutti, escluso il Ministero per i Beni Culturali che, per confermare la sua inutilità nella tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico, ne ignora l’esistenza e, probabilmente, se lo conoscesse, ne auspicherebbe il crollo definitivo.


Sul primo pilone si sviluppano alberi di alto fusto le cui radici stanno sgretolando la struttura

Ora, a parte le recinzioni e l’abbandono generale, la parte più drammatica non è rappresentata dalla sporcizia che galleggia, ma è l’erosione dei piedi dei due piloni che dopo duemila anni minacciano di crollare definitivamente.


La tricora altomedioevale al limite del collasso

Le immagini che vedete non hanno bisogno di commenti.

L’interno della tricora di S. Maria del Ponte

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