Santi nel Molise

Andare per santi nel Molise: Santa Liberata Crocifissa

By 19 Settembre 2009 Dicembre 4th, 2010 No Comments

Andare per santi nel Molise
Santa Liberata Crocifissa

Franco Valente

Santa Liberata a Filignano

Santa Liberata Crocifissa è una santa particolarmente complicata per chi si occupa di iconografia cristiana perché viene rappresentata vestita di una lunga tunica inchiodata ad una croce.

Girando per le chiese del Molise, fino ad oggi ho trovato due singolari rappresentazioni della santa la cui vita è in gran parte avvolta nel mistero.

S. Liberata nella chiesa omonima di Pizzone

Una si trova  a Pizzone dove, la sua festa, dai primi del Seicento, si celebra il 10 di giugno di ogni anno in una graziosa chiesa, tutta in pietra, che esiste almeno dal 1637 quando fu ricostruita e dedicata a lei, forse, sui ruderi di una precedente cappella che si trovava proprio davanti alla porta bassa del paese.

Analoga rappresentazione si trova a Filignano nella chiesa parrocchiale.

Una venerazione per S. Liberata doveva essere particolarmente importante anche a S. Pietro Avellana dove, nei pressi della Pineta, a monte dell’antico abitato, sopravvivono i ruderi di una chiesetta dedicata a lei, come si desume dal nome della mulattiera che ancora porta il suo nome e che collega il paese al tratturo.

Ma chi era Liberata?
Di lei e del particolare culto riservatole si sono occupati studiosi di grande fama arrivando a conclusioni diametralmente opposte. Un filone vuole che la sua immagine sia derivata dalla venerazione ad un crocifisso di Lucca che la tradizione popolare attribuiva addirittura a quel Nicodemo che, secondo la tradizione apocrifa, insieme a Giuseppe d’Arimatea aveva provveduto alla sepoltura di Cristo.

G. Schnurer e J. Ritz, in un’opera monumentale, cercarono di dimostrare che i pellegrini nordici che passavano davanti all’antico Cristo crocifisso di Lucca erano confusi a tal punto dalla sua lunga tunica da ritenere che in croce vi fosse una donna. Questo particolare giustificherebbe la circostanza che in alcune parti del Nord-Europa santa Liberata viene rappresentata con la barba.

In questi casi la storia della sua vita si è arricchita di un particolare in linea con altre fantasiose vite di santi.

In una passio del XV secolo si racconta che Liberata sarebbe stata figlia di un re del Portogallo. Battezzata senza che i genitori lo sapessero e divenuta giovane, avrebbe fatto voto di verginità.

Promessa sposa dal padre ad un re della Sicilia, Liberata avrebbe chiesto a Dio di farle nascere la barba provocando l’ira dei genitori. Per questo motivo il padre l’avrebbe fatta crocifiggere.
Un’altra versione la vuole figlia di un console romano, governatore di una parte della penisola Iberica e identificato con il nome di Lucio Catelio Severo. Calsia, moglie di costui, mentre il marito era assente, in una notte avrebbe partorito ben nove gemelli dando incarico alla levatrice di annegarli tutti. Essendo questa cristiana, invece, li fece battezzare con i nomi di Ginevra, Vittoria, Eufemia, Germana, Marina, Marciana, Basilisa, Quiteria e Liberata.

Secondo una tradizione alimentata nel 1564 da don Giovanni Sanmillàn, vescovo di Tuy, le nove sorelle morirono tutte martirizzate. Liberata sarebbe stata martirizzata durante una persecuzione dell’imperatore Adriano.

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