Il quadro dell’altare maggiore, firmato nella parte bassa a destra da C. Brunelli, fu realizzato nel 1786. Si tratta di un’Ultima Cena. Cristo sta per istituire l’Eucarestia, subito dopo aver detto: In verità vi dico: uno di voi mi tradirà. Gli apostoli stanno dicendo, uno dopo l’altro: Sono forse io, Signore? Giuda, in primo piano, volge le spalle a Cristo mentre con la mano destra regge il sacchetto delle trenta monete.
Poco si conosce di Carlo Brunelli (Firenze, ? – Caserta, 1806) autore dell’opera, ma le notizie rintracciate evidenziano che egli fece parte attiva della cerchia dei grandi artisti che lavoravano nella Reggia di Caserta a diretto contatto con Luigi Vanvitelli. Proprio questa circostanza è un’ulteriore conferma della diretta contaminazione vanvitelliana nell’architettura della chiesa di Cristo che, peraltro, si trovava a poche decine di metri dalla residenza reale dei Borbone a Venafro.
Recentemente (maggio 2018) una sua opera è stata riportata provvisoriamente, per un solo giorno, nella reggia borbonica di Carditello. Si tratta di una pala per l’altare della Cappella che fu fatta costruire da Ferdinando di Borbone nel 1791 per essere consacrata e aperta l’anno successivo. Il quadro porta solo la sigla del Brunelli con la data (C.B.P. 1788) e rappresenta l’Ascensione di Cristo tra gli Apostoli.
Dalla scheda bibliografica di Maria Carmela Masi sappiamo che era fratello dello scultore Angelo Maria (1740-1806) e figlio di Domenico Brunelli, aiutante di Luigi Vanvitelli nella fabbrica della Reggia di Caserta. Nella Reggia Carlo decorò l’appartamento di Ferdinando IV e la sua Cappella dove dipinse il quadro dell’altare maggiore dedicato a S. Ferdinando e gli ovali della Vergine, S. Leucio e S. Carlo.
Per la Reggia di Carditello realizzò un Padre Eterno tra gli angeli, le Allegorie dell’Eternità, della Giustizia, della Sapienza e della Misericordia.
Fece anche pitture in affresco in quella residenza reale: una Natività e una Fuga in Egitto nonché le decorazioni pittoriche con scene di caccia per le sale adiacenti alla Galleria.
Nel 1781 Carlo Brunelli presentava una supplica per vedersi pagata la sua opera per la quale aveva ricevuto solo un acconto di 205 ducati per i quadri da lui realizzati nella Cappella di Sua Maestà il Re Nostro Signore.
Carlo Brunelli, insieme a Fedele Fischetti, tra la fine degli anni 80 e l’inizio del decennio successivo realizzò una Vergine Addolorata nella cappella voluta dalla Regina Maria Carolina.
A lui sono attribuiti i cinque tondi che sono sulle pareti (Preghiera nell’orto dei Getsemani, Flagellazione, Salita al Calvario, Crocifissione, Resurrezione).
Null’altro si conosce di Carlo Brunelli fuori di Caserta e di Carditello, se non il quadro della chiesa di Cristo e due ovali che gli vengono attribuiti nella chiesa di S. Agostino in Venafro con la rappresentazione dei due miracoli di S. Nicola da Tolentino.
I due tondi sono firmati da C. B. 1788.
Nicola da Tolentino è vestito con l’abito nero degli Eremitani di S. Agostino. Sul petto appare un astro radiante che ricorda quando, in sogno, vide una stella sorgere da S. Angelo in Pontano, sua città di origine, e fermarsi sull’oratorio degli Agostiniani a Tolentino, dove sarebbe stato sepolto dopo la morte.
I due ovali venafrani si riferiscono a due episodi della sua esistenza.
Nel primo si vede consegnare ad un suo confratello un panno dal quale escono fiori. Sullo sfondo una donna un bimbo ed vecchio richiamano la sua costante attività in soccorso dei poveri.
Il secondo ovale è relativo al cosiddetto miracolo delle palombe. Il santo per tutta la vita evitò di mangiare carne, uova, latticini e frutta. Mentre era infermo gli furono servite due palombe arrostite. Nella raffigurazione si vede il santo disteso su un letto mentre un monaco sta per servirgli due colombe che, resuscitate, volano verso l’alto.
Bibliografia
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Archivio Storico della Reggia, Misure e lavori, 3216, f. 14, gennaio 1781.
M. C. MASI, Testo di studio preliminare per la Cappella di Maria Carolina, Reggia di Caserta. 2018
F. VALENTE, Se i Santi non vengono a noi, andiamo noi dai Santi (2008). http://www.francovalente.it/2008/03/23/se-i-santi-non-vengono-a-noi-andiamo-noi-dai-santi/