Croci stazionarie

La croce stazionaria di S. Maria degli Angioli di Sessano

By 18 Ottobre 2009 Febbraio 20th, 2016 One Comment

La croce stazionaria di S. Maria degli Angioli di Sessano

Franco Valente
Continuo con la carrellata di croci stazionarie molisane, una più bella dell’altra e tutte diverse tra loro. Un patrimonio di eccezionale importanza il più delle volte in uno stato di deprimente abbandono e di sciatta indifferenza. Per una considerazione generale sui loro significati rinvio all’indirizzo http://www.francovalente.it/?p=1226

DSC_0131

Sessano & altri feudi dopo la morte di Honofrio della Castagna nel 1455 rimasero in dominio di Nicola suo primogenito, di cui fu successore Berardino suo figlioulo, che vivea nel 1515 e fu padre di Gio.Andrea, che li dominò appresso, e li lasciò a Fabio suo primogenito, padre di Gio.Andrea, c’hora è signore di tutti quelli. Così scriveva Gio.Vincenzo Ciarlanti nel 1644.

Dunque ai Castagna (Fabio o Gio.Andrea) si deve la chiesa di S. Maria degli Angioli a Sessano che, come è segnato sull’architrave del suo portale, fu costruita nel 1618.

Potremmo essere più sicuri se il committente sia stato Fabio o Gio.Andrea se potessimo sapere meglio a quale famiglia appartenesse uno dei due blasoni che appaiono nello stemma centrale dell’architrave.

DSC_0139

Vi si vede, infatti, uno scudo partito con l’emblema dei Castagna da una parte che, come ricorda Alfonso d’Alena nel suo stemmario molisano, era d’azzurro al castagno sradicato d’oro, e dall’altra un leone rampante che tiene una rosa nella zampa destra che appartenne alla famiglia della nobildonna che sposò uno dei due.

DSC_0134

Davanti a questa chiesa si innalza una bella croce stazionaria che, come spesso accade, contiene insieme alle immagini consuete del Cristo, della Madonna e degli Apostoli, alcune figure di complicata interpretazione.

DSC_0142

Una delle pietre del basamento attesta che la sua edificazione sia da riportarsi all’anno 1735 (A.D. 1735), quando il feudo di Sessano apparteneva, come dice il Masciotta, ai d’Andrea baroni di Pietrabbondante a cui, però, non può essere attribuito alcun merito per il suo finanziamento.

Infatti l’università locale tenne a segnalare ai posteri che le spese per la sua realizazzione erano state della collettività apponendo sul lato posteriore della croce, sotto i piedi della Madonna, lo stemma di Sessano che in quell’epoca era costituito da uno scudo con una grande S nel campo.

DSC_0108

La croce, come tutte le altre coeve, ha i bracci con terminazione trilobata, arricchita in questo caso da una cornice a rilievo che si sviluppa per tutto il suo perimetro arrotondandosi agli incroci.

Il collarino del capitello, a volute ioniche separate da un ovulo liscio, porta una serie indecifrabile di lettere SADMSGIIII. Il tutto poggiante su una esile colonna circolare.

Con un po’ di buona volontà e molta fantasia si potrebbe leggere S. A. D. M564, ovvero “Scolpita nell’Anno del Signore 1564”.

DSC_0149

Sul fronte principale il Cristo, inchiodato su una croce dai bracci sottili, ripete il tipo dei crocifissi barocchi da altare. Il volto, barbuto e contornato da lunghi capelli, è perfettamente centrato. Le braccia leggermente piegate non accennano alla trazione del peso del corpo, coperto da un perizoma svolazzante, che invece si scarica sui piedi sovrapposti e inchiodati.

In alto il cartiglio con l’acronimo INRI è fissato obliquamente.

Il braccio superiore del fronte è interamente occupato da un grande cherubino con le ali piegate verso il basso ad evidenziare un pendaglio centrale a goccia.

DSC_0114

Come è facile attribuire alla Madonna l’immagine della donna coperta da un ampio mantello che, con le braccia incrociate su petto, è posta ai piedi del crocifisso, altrettanto semplice è capire chi siano i due personaggi a lato di Cristo.

Quello a sinistra, vestito di una lunga tunica e dal volto barbuto, è S. Pietro. Si riconosce dalle chiavi che regge con la mano destra mentre tiene un libro in quella sinistra.

S.PaoloSessano

L’altro personaggio, vestito anch’egli di una lunga tunica coperta da un lungo mantello che lo avvolge, è S. Paolo. Si capisce dalla lunga spada che regge con la mano destra mentre tiene un libro sotto il braccio sinistro. Non appare su questo fronte il solito teschio di Adamo

CroceRetroSessano

Sul prospetto opposto la parte centrale è tenuta dall’immagine di Maria Immacolata che, vestita di una lunga tunica ed il capo coperto da un mantello che la copre fino ai piedi, si appoggia su una mezzaluna con le punte rivolte verso l’alto. Ha le braccia incrociate sul petto e con la mano destra regge un piccolo libro, evidente riferimento al momento dell’annunciazione.

S.FrancescoSessano

A destra non sembra potersi avere alcun dubbio nel riconoscere S. Francesco vestito del saio con cappuccio e cordone. Le mani sono incrociate sul petto mentre regge con la destra una piccola croce e con la sinistra un piccolo libro, evidente riferimento alla sua regola.

S.ChiaraSessano

Sull’altro braccio è una figura femminile di monaca. Sebbene non abbia attributi particolari, la sua identificazione va messa in relazione al S. Francesco che è dall’altra parte e possiamo, con ragionevole certezza, ritenere che si tratti di S. Chiara.

L’unico problema di interpretazione riguarda la particolare figura che appare al disopra della Madonna.

S.RoccoSessano

E’ un personaggio che ha uno strano copricapo rotondo senza visiera o falde. Ha un paio di calzoni a mezza gamba, ma soprattutto, ha una mantellina che gli copre le spalle e si chiude quasi completamente sul petto con due bottoni.

Forse proprio questo particolare capo di abbigliamento ci permette di ipotizzare che si tratti di una interpretazione molto popolaresca di S. Rocco. Infatti, sulla mantellina, tipica del viandante pellegrino, sembra di poter scorgere un piccolo rilievo che fa pensare a quella conchiglia che appare frequentemente nella sua consueta iconografia.

Leave a Reply


*