Torno ancora una volta sul disastro di S. Vincenzo al Volturno dove i boiardi del Ministero per i Beni Culturali continuano a tenere un atteggiamento che è di grande irresponsabilità.
Prima che mi querelino l’ennesima volta e inutilmente per diffamazione preciso che mi riferisco
- al disastro archeologico che viene perpetrato sistematicamente da archeologi che vengono sistematicamente autorizzati a scavare senza alcuna garanzia di conservazione dei reperti scavati
- al disastro nelle coperture del refettorio dove entrano fiumi di acqua che stanno definitivamente distruggendo tutto il complesso;
- alle condizioni miserevoli dell’antica cucina del monastero dove anche i reperti lapidei si stanno sgretolando per mancanza di coperture adeguate;
- alla condizione di degrado dei cartelli informativi;
- alla condizione di generale degrado dell’intera area archeologica per l’assenza dei più elementari interventi di manutenzione ordinaria
Non so se gli zappatori domenicali abbiano sottoscritto polizze a garanzia delle loro spericolata attività di scavo e se abbiano apportunamente garantito la conservazione dello scavato.
Non so se lo scavo sia stato seguito, come il buon senso pretenderebbe, da funzionari della Soprintendenza.
Non so se i risultati delle ricerche saranno messi a disposizione degli studiosi e non esclusivamente degli stessi scavatori.
S. Vincenzo al Volturno è come l’orticello coltivato a uso esclusivo dei compari e dei conoscenti.
Agli inizi di questo secolo avevo iniziato una serie di manifestazioni nelle quali illustravo a un grande pubblico i miei studi sull’arte, l’architettura e la storia di questo insigne monumento.
L’appuntamento del 10 agosto, giorno di S. Lorenzo, era diventato un riferimento fisso per migliaia di persone.
Ricordo che il secondo anno furono presenti 900 persone in religioso silenzio ad assistere a racconti che ho sempre fatto a titolo assolutamente gratuito e per il piacere di esaltare aspetti peculiari del nostro territorio.
Due volte davanti all’Abbazia e due volte sulla grande spianata della Bsasilica di Josue.
Poi nel 2010 non solo mi fu vietato, ma addirittura mi fu chiesto di costituire depositi a garanzia, pagare i custodi del ministero compresi gli arretrati degli anni precedenti.
Ovviamente li ho mandati a quel paese e dal 2010 a S. Vincenzo non ho fatto più nulla.
Provate a leggere questa nota e vi renderete conto della complicazione mentale dei boiardi dello Stato. Gli zappatori dell’area archeologica possono zappare senza alcuna limitazione, gli edifici possono essere sottoposti a ogni violenza per assenza di manutenzione, l’area può essere un disastro ambientale, ma fare una conferenza nell’area archeologica rappresenta un pericolo per lo Stato….