Il 28 marzo 2011 sarà consegnato l’Auditorium di Isernia?
Come è noto da febbraio di quest’anno la cricca nazionale sta in collegio
Tra questi anche l’ing. Mauro Della Giovampaola che è il Direttore dei lavori dell’Auditorium di Isernia.
Così si legge sul cartello che sta fuori del cantiere.
I lavori sono stati consegnati il 14 novembre 2008 e la scadenza è stata fissata in 600 giorni. Nell’ipotesi più favorevole dovrebbe trattarsi di 600 giorni “lavorativi”, cioè con esclusione dei sabati, delle domeniche e delle feste nazionali.
Il calcolo dei giorni lavorativi porta alla conclusione che l’Auditorium dovrà essere consegnato finito entro il 28 marzo 2011.
Sono andato a fotografare il cantiere. Alla data del 20 maggio 2010 questa è la situazione.
Secondo voi è possibile finire questo pachiderma perché sia utilizzabile entro 10 mesi da oggi?
Questa è la situazione del cantiere ad oggi
Ma a parte questo particolare di poco conto, mi pongo alcuni quesiti.
Le celebrazioni per il centenario cominciano il primo gennaio 2011
E’ mai possibile che lo Stato Italiano si sia imbarcato in un’avventura edilizia nella piena consapevolezza che il 1 gennaio 2011 l’Auditorium di Isernia non sarà pronto?
Ho fatto esposti circostanziati alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Isernioa.
La Corte dei Conti di Campobasso, nonostante abbia ripetutamente chiesto di essere interrogato da oltre un anno, fino ad oggi non mi ha fatto sapere nulla.
La Procura della Repubblica di Isernia alla quale mi sono rivolto dal 7 gennaio 2009 (QUATTORDICI MESI FA!) in prima battuta ha tentato di far archiviare la denunzia senza acquisire neppure un pezzo di carta.
Ho fatto opposizione alla richiesta di archiviazione e il GIP ha ordinato alla Procura di fare l’inchiesta.
La Procura ha acquisito carte che io ritengo assolutamente inutili ai fini degli accertamenti che chiedevo ed ha chiesto di nuovo l’archiviazione.
Mi sono di nuovo opposto alla richiesta di archiviazione ed il GIP ha fissato la nuova udienza all’ottobre 2010 (A DICIANNOVE MESI DALL’ESPOSTO!) per esaminare la mia opposizione!
Cioè ancora si deve decidere se rinviare a giudizio i responsabili di questa sciagurata iniziativa che per la Procura risultano ancora ignoti!
CAMPA CAVALLO!
E mentre il cavallo cerca di campare a lungo, pare che sono cominciate le perizie di variante.
Si parla di una variante da 50 milioni di euro?
Qualcuno sa dirmi se è vero?
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Ma intanto su cartello del cantiere spunta un altro nome famoso
Il responsabile del procedimento è tale Riccardo Micciché.
Sapete chi è? Per un assaggio leggete:
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=101033&sez=ITALIA
Inchiesta G8, Bondi e i lavori degli Uffizi
a un ingegnere-parrucchiere
E’ Riccardo Miccichè, il fratello lavora per impresa controllata dalla mafia. Il ministro: non ho nulla a che fare con faccendieri
(omissis)
Lo stesso Fabio de Santis, provveditore della Toscana tuttora in carcere, esprime perplessità su Miccichè al telefono con Enrico Bentivoglio, «responsabile unico per il procedimento» degli Uffizi, in una intercettazione.
De Santis: «Miccichè? Non ci posso credere».
Bentivoglio risponde: «Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi… abbiamo fatto la riunione l’altro giorno… siamo tornati in treno.. c’era pure Salvo (Nastasi, ndr.) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto “Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?”».
Il fratello di Miccichè in una ditta controllata da Cosa Nostra. I carabinieri dispongono nuove verifiche e nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori degli Uffizi». I carabinieri sottolineano che il fratello di Miccichè, Fabrizio, è responsabile tecnico della ditta Giusylenia srl, impresa «sotto il controllo di esponenti della Cosa nostra agrigentina». Da qui la necessità di nuovi approfondimenti.
Bondi: nulla a che fare con faccende e faccendieri. Sandro Bondi reagisce con una nota: «Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di sé nell’esercizio di lordare anche la mia onestà. Avrò il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilità che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell’area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi. Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi, appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perchè non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla».
giro, girotondo…
vola vola l’uccelo padulo…
e indovinate a noi cittadini cosa ci tocca……
continua così Franco….
Franco, vedo con paicere che anche nella seconda repubblica le cose non cambiano?
Ma questi personaggi, come fanno ad essere sempre presenti quando si azzuppa il pane? Non si veergognano mai? pensano solo ad ingozzarsi? Ma una domanda sorge spontanea? Ma poco è tutto regolare nell’appalto? la Corte dei conti del Molise esiste oppure è un puro contorno per assegnare stipendi abbastanza gonfi?
Se riesci spiegami queste cose?
Grazie.
P.S. La piazza come stà?
TIZIANO DI CLEMENTE
Inviato il 22/05/2010 alle 12:41:46
Per esperienze vissute direttamente (alcune delle quali ancora in corso, senza aver letto le carte dell’inchiesta da te attivata, già immagino il carattere bizzarro delle “richieste archiviazione” sulla tua denuncia afferente all’auditorium.
Se denunci abusi di potere pubblico e truffe penalmente rilevanti in danno alla collettività, ponendo con dettaglio vari elementi che dimostrano quanto denunci, le risposte della procura di Isernia spesso si riducono a due parole meramente apodittiche: “non si rilevano vicende penalmente rilevanti”. In altri casi fanno vedere che si sforzano e aggiungono qualche considerazione bizzarra del tutto fuori luogo (pippe pseudo accademiche-astratte che non hanni nulla di conferente col caso concreto denunciato). nel senso che tu hai denunciato A e loro ti rispondono su B.
Spesso non acquisisco neanche i documenti pertinenti al fatto denunciato o quando ci azzeccano perchè tu li hai indicati con precisione non ne traggono le logiche conseguenze.
Questa è la procura di Isernia.
Veniano al GIP di Isernia: spesso accoglie acriticamente la richiesta del PM ignorando tutto quello che hai dimostrato nella denuncia e nell’opposizione. Quando la misura è colma il GIP, però, ostenta “equilibrio” e rigetta la richiesta del PM ordinando le ulteriori indagini. Ma spesso finisce con col confermare acriticamente il PM che imperterrito continua a chiedere nuova archiviazione, ignorando tutte le dimostrazioni e tutti i rilievo mossi anche nella seconda opposizione.
Raramente si riesce a ribaltare la richiesta di archiviazione (quasi fosse un terno a lotto) ma a quel punto ci pensa il Tribunale che, in linea di massima (salvo qualche rara eccezione estratta al lotto), assolve l’esponente della cricca.
Vieppiù: gli stessi che archiviano con tanta leggerezza e facilità gli abusi di potere in danno alla collettività, con altrettanta leggerezza e facilità incriminano per immaginifiche “diffamazioni” i coraggiosi che denunciano i soprusi, realizzando anche clamorosi paradossi kafkiani.
La testa di questi “magistrati” impiegati ad Isernia –ribadisco parafrasando Trostky – hanno “la testa come la camera oscura che guarda gli oggetti capovolti”.
Il ministro dell’ingiustizia o della giustizia ad personam, tale Alfano, d’altro canto, attiva inchieste e ispezioni solo su magistrati che osano fare inchieste sulle cricche borghesi o ecclesiastiche, ma non interviene mai su casi come questi.
Come ci ha insegnato il vecchio e lungimirante Carlo Marx lo stato borghese è una macchina organizzata ad hoc come strumento della casse dominante e il potere giudiziario non è che una articolazione di questa macchina.
Di certo, però, non possiamo attendere che essa venga abbattuta per muoverci e dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che ci mette a disposizione questo stato, compresa la denuncia giudiziaria del sopruso.
Per questo il PCL Molise, per quella che la sua modestissima forza, sosterrà pubblicamente l’opera di denuncia da te attivata sullo scandalo “criccaiuolo” dell’auditorium di Isernia.