La croce della chiesa della Sanità ad Isernia, già Santo Spirito
http://www.francovalente.it/2012/07/02/croci-stazionarie-nei-luoghi-antichi-del-molise/
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Nella sala della Biblioteca Comunale di Isernia si conservava fino a poco tempo fa quello che rimaneva di una croce stazionaria del XVIII secolo.
Nessun documento certifica il luogo di provenienza e il tempo in cui sia stata realizzata, ma per tradizione orale viene definita “croce della Sanità”, che è l’ultimo titolo attribuito all’antica chiesa del convento di S. Spirito fondato a Isernia da Pietro Angelerio, poi divenuto papa Celestino V.
http://www.francovalente.it/2008/09/28/il-convento-celestino-di-s-spirito-di-isernia/
I suoi bracci sono a terminazione trilobata ed il Cristo crocifisso si appoggia ad un suppedaneo sul quale i due piedi si uniscono per essere inchiodati con un solo chiodo. L’ampio sublicagulum pieghettato, subito sotto l’ombelico, è annodato sulla sinistra.
Il capo, su un’aureola liscia, ha i capelli lunghi senza corona di spine ed appare incassato nel busto per effetto della trazione che il peso del corpo determina sulle braccia.
Sul retro il Cristo risorto è avvolto da un lenzuolo pieghettato che, appoggiato sulla spalla sinistra, evidenzia le costole del fianco destro. Con la sinistra regge quanto rimane dell’asta di una probabile bandiera a rilievo mentre rivolge verso l’alto, con il braccio piegato, la mano destra.
Confrontandola con le altre croci stazionarie del Molise che hanno caratteri simili e sono datate, credo si possa essere sicuri nel dire che è del XVII secolo.
Pare che la croce sia stata prelevata dalla Biblioteca Comunale di Isernia per essere restaurata.
La chiesa di S. Spirito come era alla metà del XX secolo in un’immagine tratta da FB “Come eravamo una volta”
La croce non è in restauro: è in esposizione permanente presso il Museo Civico di Piazza Celestino V, in Isernia. Quando, nel 2010, venne istituito il museo, venne richiesto alla Biblioteca “Michele Romano” di cedere per l’esposizione alcuni oggetti, stampe e documenti inerenti la vita di S. Pietro Celestino. Considerando che in quella sede la croce viaria avrebbe potuto avere maggior considerazione di pubblico (consapevole che il contatto con la bellezza aumenta esponenzialmente il benessere della comunità) mi sono forzato a lasciar la partire verso la sua (definitiva?) collocazione.
Carissimo Gabriele,
questa è una buona notizia! Almeno ogni tanto…. Spero che quello che ho scritto serva a creare interesse da parte di qualcuno ad andarla a vedere.
Solo una piccola considerazione. Ho scritto un libro credo unico sulle Croci stazionarie. Anche con il tuo aiuto. In genere nei paesi civili chi studia cose molto particolari (come questa) viene consultato se non altro per dare qualche contributo ulteriore alla conoscenza. Peraltro è noto che lo faccio gratuitamente. Isernia è il paese degli invisibili e se qualcuno si vede si cerca di farlo sparire…