S. Maria di Canneto:

Prolegomeni e paralipomeni della sciatteria del Ministero per i Beni Culturali nel Molise

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Franco Valente

Prolegòmeni dal greco PROLEGOMENA: le cose dette davanti.
Da PRO (avanti) e LEGERE (dire). Ovvero: Lungo ed ampio discorso che serve di preparazione ad un’opera.
Paralipòmeni dal greco PARALEIPOMENA: l’integrazione di un’opera precedente
Da PARA (fuori) e LEIPO (lascio).  Ovvero: Opera che costituisce o si immagina che costituisca la continuazione.

Vincenzo Ferrara nel suo documentatissimo saggio sul pulpito di S. Maria di Canneto a Roccavivara (Almanacco del Molise 1979) prende spunto da una foto pubblicata nell’opera postuma di P. Michele Galluppi (1941) per mettere in dubbio l’autenticità della data 1223 scolpita sull’archivolto maggiore di questa originale e bella opera di architettura medioevale benedettina nel Molise.

Il pulpito negli anni Trenta

Il pulpito oggi dopo il rimontaggio del 1931

Io sono convinto che la data è autentica, ma la questione è complessa.

S. Maria di Canneto è uno dei luoghi più affascinanti della nostra regione per una serie di misteri che riguardano le sue origini, la sua storia, le sue vicende architettoniche, il suo restauro.

E si deve partire proprio dal restauro per cercare di mettere ordine in uno dei più complicati rompicapi della storia dell’architettura molisana.

Purtroppo proprio l’amore per il monumento è stata la causa principale di una serie di incredibili trasformazioni e falsificazioni che rendono quasi impossibile qualsiasi tentativo di dare una risposta definitiva agli interrogativi che una ricerca filologica si pone.

Ci sarà tempo per parlarne.

Cominciamo a osservare una serie di pietre che provengono dall’antica facciata longobarda e che ora, qua e là, appaiono sul prospetto della basilica.

Il capraro, il caprone e i cani che lo sbranano

(continua)