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La Calzetta del Molise mi ha dato un bel riconoscimento…..

By 14 Aprile 2010 Febbraio 25th, 2011 One Comment

La Calzetta del Molise mi ha dato un bel riconoscimento…..

Questa mattina in un bar un avventore mi ha fatto notare che la Gazzetta del Molise, in prima pagina, annunciava che il titolare del giornale (che si distribuisce gratis perché nessuno lo compra) mi ha conferito il Tapiro per la mia caparbia volontà di realizzare lo svuotamento del fossato del Castello di Venafro.

A parte l’originalità di questo premio (… almeno si inventasse un animale meno somigliante alla sua persona…) il riconoscimento mi viene da un imprenditore del quale si è occupato ampiamente la cronaca di qualche mese fa.

Tanto per rinfrescarvi la memoria, riporto l’articolo che ho ripreso dalla pagina regionale di Nuovo Molise del 21 gennaio 2010 che potete trovare in originale all’indirizzo
http://www.nuovomolise.net/e_view.asp?E=12746&S=1&C=2&G=5

Avere un Tapiro da costui è un onore!

Se volete saperne di più ecco il testo:

Editore condannato per bancarotta fraudolenta

Cinque anni di reclusione per Ignazio Annunziata, dominus della free press

CAMPOBASSO – <Un numero impressionante di precedenti penali, e ancor più un numero impressionante di carte, interi faldoni, a sostegno di questi precedenti>.

Con queste parole il Pubblico Ministero Nicola D’Angelo ha concluso la sua requisitoria con la quale ha chiesto e attenuto la condanna a cinque anni di galera per bancarotta fraudolenta a carico di Ignazio Annunziata  editore della Gazzetta del Molise, il foglio quotidiano a distribuzione gratuita vicino al presidente della Regione Michele Iorio.

Il reato contestato dalla Procura e riconosciuto dal Tribunale è stato commesso da Annunziata nella sua qualità di amministratore di fatto della Molisana Editrice srl, società dichiarata fallita. Il collegio presieduto da Mario Iapaolo e composto dai giudici Stefano Calabria e Maria Rosaria Rinaldi ha disposto a carico del condannato anche pesantissime pene accessorie: l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione per 10 anni dall’esercizio di attività imprenditoriali e, per altrettanto tempo, l’incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa. A questo, il Tribunale, ha aggiunto anche la condanna al pagamento delle spese processuali.

Insieme ad Ignazio Annunziata è stata condannata, in questo caso a tre anni, anche la figlia Daniela, amministratore effettivo della Molisana Editrice srl, riconosciuta anch’essa colpevole di bancarotta fraudolenta, la figura delittuosa più rappresentativa e rilevante all’interno del diritto penale fallimentare. Infatti, rispetto alla fattispecie della bancarotta semplice che può ommettersi per imperizia o negligenza, quella fraudolenta presuppone il dolo, cioèla coscienza e volontà i commettere gli atti che integrano il delitto in questione. Ignazio Annunziata, quindi, è stato riconosciuto non solo pienamente consapevole ma volutamente determinato a commettere atti a danno dei creditori della società di cui è stato riconosciuto amminstratore di fatto.

Colpo di scena, ieri mattina, in apertura dell’udienza che era destinata all’escussione di tre testi della difesa e di uno dell’accusa. Per un errore procedurale sono stati dichiarati decaduti i testi della difesa.

E’ stato a quel punto che il Pm, rinunciando alla escussione del proprio di teste, è passato direttamente alla requisitori con la quale ha chiesto le condanne che poi il Tribunale ha irrogato.

Il Sostituto Nicola D’Angelo, ha battuto decisamente sul tasto della recidiva, considerando significativi i precedenti a carico di Ignazio Annunziata. Batte sulla recidiva, Nicola D’Angelo, perchè in effetti la vicenda si presenta più intricata di quello che appare.

La Molisana Editrice srl è la prima società a prevalente scopo editoriale che si trova associata al nome di Ignazio Annunziata. Quest’ultima fallita anche in ragione di un’altra attività, quella legata alla gestione di un bar del centro di Campobasso, ma questo è un aspetto di poco rilievo rispetto all’attività editoriale di Annunziata. La figura di Annunziata entra in gioco quando la figlia Daniela, siamo esattamente al 26 novembre del 2004, subentra nella qualità di amministratore della Molisana Editrice srl alla precedente gestione affidata ad Antonello Del Cioppo. E’ da qui, secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura di Campobasso, che subentra anche la figura di Annunziata padre, anzi, secondo inquirenti e giudici è stata ritenuta proprio quest’ultima la figura predominante nell’amministrazione della compagine societaria. Sta di fatto che le attività della Molisana Editrice srl  prendono una brutta piega che la porta successivamente al fallimento.

La storia, tuttavia, non finisce qui. Il 21 gennaio del 2005 di società ne nasce un’altra, la Molisani Editori srl. Così, con un piccolo ritocco al nome, riprende l’attività editoriale che supporterà la prima Gazzetta – perchè nella realtà ce ne sono due – e che avrà, seppure in un secondo momento, sempre Ignazio Annunziata come protagonista. Almeno in veste ufficiale, poich‚ anche a questo secondo sodalizio la famiglia dell’editore non è estranea. A controllare la Molisana Editori, con il 50% delle quote, è sempre Daniela Annunziata. L’altro 50% appartiene alla TMT Finance, una società di Salerno che ritroviamo poi con il medesimo codice fiscale trasformata il Newlat Group con sede in Svizzera, una società per azioni operativa nel campo delle consulenze amministrative e con partecipazioni societarie in altre. Rappresentante della Newlat Group è tale Angelo Mastrolia con domicilio fiscale a Campione d’Italia.

Ignazio Annunziata entra in scena nella Molisani Editori srl il 29 marzo del 2006 quando acquista proprio dalla TMT Finance il 50% delle quote sociali da essa detenute. Il cerchio così si chiude, proprietaria della Molisani Editori srl è la famiglia Annunziata che ne detiene a questo punto il pacchetto di quote nella sua totalità. A ciò si aggiunga che, successivamente alla compravendita dalla TMT Finance, a diventare amministratore unico della Molisani Editori srl  è, il 12 aprile del 2006, la consorte di Ignazio Annunziata: Maria Carmela Trivisonno. Anche qui, però, le cose non devono andare per il verso giusto. A carico della società che edita la Gazzetta del Molise (prima versione) il 19 marzo 2008 viene aperta una procedura fallimentare ancora in corso.

Ma la storia non finisce qui, almeno quella di Ignazio Annunziata editore e quella della Gazzetta che, anche qui con un piccolo ritocco al nome, diventa la <Gazzetta del Molise free press>. Con questa denominazione – come già evidenziato da Nuovo Molise lo scorso 17 novembre – Ignazio Annunziata chiede il 4 marzo 2008 e ottiene il giorno 21 successivo la registrazione della nuova testata.

La nuova registrazione è chiesta e ottenuta dalla A.I. Comunication di Annunziata Ignazio una ditta individuale che, come unica attività, contempla la ricerca e il procacciamento di spazi pubblicitari. Nulla, in buona sostanza, che abbia a che fare con la pubblicazione di un quotidiano. Incongruenza segnalata in una dettagliata informativa dei Carabinieri di Larino datata 4 luglio 2008 e successiva alla denuncia per tentata estorsione – per la quale Annunziata è già a processo – ai danni della parlamentare del Pdl Sabrina De Camillis.

In conclusione, ironia della sorte, a ordinare la registrazione della <seconda Gazzetta>, quella con la denominazione aggiuntiva di <free press>, è il giudice Calabria che, fatalità, è uno dei tre componenti del collegio che ieri a condannato Annunziata.

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